16/03/2021, 15:13
Il calcio di Brian Clough, come già accennato in precedenza, trova le sue basi nel classico 4-4-2 britannico tanto in voga in quegli anni, ma viene stravolto nei suoi concetti di base: niente palle lunghe a cercare il centravanti, niente gioco ruvido. Quello che Clough chiedeva ai suoi giocatori era estremamente dispendioso sul lato fisico, ma molto bello da vedere ed anche efficace, visti i risultati ottenuti. le sue squadre occupavano rigorosamente gli spazi in campo, pressando gli avversari e cercando di ripartire in velocità. Qualora questo non fosse possibile, si rallentava il gioco, cercando di arrivare alla conclusione attraverso una serie di passaggi corti e ragionati. Sfruttava le corsie esterne, ma che si differenziavano fra loro per una serie di particolari: mentre a sinistra l'ala cercava gli inserimenti per arrivare alla conclusione (celebre in questo senso il goal di Robertson nella finale di Coppa dei Campioni del 1980) lasciando il terzino a coprire, sul lato opposto era il terzino che cercava la sovrapposizione per mettere la palla al centro. Davanti, le due punte avevano due ruoli ben diversi: un centravanti, che stazionava sempre in attacco, affiancato da una seconda punta più mobile, che aggrediva gli avversari agendo da collegamento con i due centrocampisti centrali. Uno dei due sulla mediana, era bloccato a difendere, limitandosi a smistare i palloni verso i compagni, mentre l'altro non disdegnava gli inserimenti centrali, cercando anche la conclusione. Il tutto lasciando però molto spazio all'inventiva dei giocatori, liberi di interpretare i vari momenti di gioco secondo le loro idee.
Una formazione del Forest nel 1980
Nel video sottostante, che mostra gli highlights della citata finale di Madrid, si possono vedere chiaramente alcune delle caratteristiche peculiari del calcio di Brian Cloiugh: a 0.23 l'azione del goal di Robertson, con il taglio dell'ala sinistra, scambio con Woodcock e palla in rete. A 1.59 il più classico dei contropiedi in velocità, lanciato dal centrocampista più avanzato che interrompe l'azione e mette subito in movimento la punta che però si fa fermare dalla difesa.
Pertanto, per iniziare a buttare giù su FM uno schema che possa somigliare in qualche modo al calcio di "The Genius", non si può che cominciare impostando un classico 4-4-2 di base.
TERZINO DESTRO (ATTACCO)
DIFENSORE CENTRALE (DIFENDERE)
TERZINO SINISTRO (SUPPORTO)
Una formazione del Forest nel 1980
Pertanto, per iniziare a buttare giù su FM uno schema che possa somigliare in qualche modo al calcio di "The Genius", non si può che cominciare impostando un classico 4-4-2 di base.
PRIMA PARTE, I QUATTRO DIFENSORI
Si parte dal portiere. Nel Nottingham di Clough il ruolo era ricoperto da un certo Peter Shilton, leggenda del calcio inglese, voluto espressamente dal mister che lo strappò allo Stoke City per una cifra allora da record.
Shilton era, oltre che un ottimo portiere, un giocatore dal grande carisma in grado di comandare la difesa e l'intera squadra a suon di urla. Il classico portiere anni 70/80, piazzato all'interno della propria area, senza eccessi con i piedi. La coppia di centrali difensivi giocava in linea, un calcio tutto muscoli e grinta, ma senza mai ricorrere a falli cattivi. Burns e LLoyd erano una garanzia in tal senso: forti di testa, veloci, forti in marcatura e con un senso della posizione invidiabile. Sulla fascia destra Gray era abile a spingere, ma anche in marcatura, cercando di coprire gli spazi lasciati vuoti dall'ala davanti a se, ma non disdegnava di inserirsi quando necessario per crossare verso le due punte. Dall'altro Andereson era una vera e propria forza della natura: primo giocatore di colore a vestire la maglia della nazionale inglese, abile nelle sovrapposizioni, prendeva spesso il posto dell'ala destra inserendosi per andare al tiro o per crossare verso le punte. Ma era anche bravo in fase di copertura, dove marcava l'ala avversaria facendo ripartire spesso l'azione.
Alla luce di quanto visto fino adesso, la disposizione del quartetto arretrato che ho deciso di dare è la seguente:
Shilton era, oltre che un ottimo portiere, un giocatore dal grande carisma in grado di comandare la difesa e l'intera squadra a suon di urla. Il classico portiere anni 70/80, piazzato all'interno della propria area, senza eccessi con i piedi. La coppia di centrali difensivi giocava in linea, un calcio tutto muscoli e grinta, ma senza mai ricorrere a falli cattivi. Burns e LLoyd erano una garanzia in tal senso: forti di testa, veloci, forti in marcatura e con un senso della posizione invidiabile. Sulla fascia destra Gray era abile a spingere, ma anche in marcatura, cercando di coprire gli spazi lasciati vuoti dall'ala davanti a se, ma non disdegnava di inserirsi quando necessario per crossare verso le due punte. Dall'altro Andereson era una vera e propria forza della natura: primo giocatore di colore a vestire la maglia della nazionale inglese, abile nelle sovrapposizioni, prendeva spesso il posto dell'ala destra inserendosi per andare al tiro o per crossare verso le punte. Ma era anche bravo in fase di copertura, dove marcava l'ala avversaria facendo ripartire spesso l'azione.
Alla luce di quanto visto fino adesso, la disposizione del quartetto arretrato che ho deciso di dare è la seguente:
Adesso, andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le istruzioni individuali date per ogni singolo ruolo difensivo.
TERZINO DESTRO (ATTACCO)
DIFENSORE CENTRALE (DIFENDERE)
TERZINO SINISTRO (SUPPORTO)