25/03/2021, 00:43
La solitudine dei numeri primi - episodio 3, stagione 2
Lo chiamano anche portiere, numero uno, estremo difensore, guardapali, ma potrebbero benissimo chiamarlo martire, paganini, penitente, pagliaccio da circo. Dicono che dove passa lui non cresca più erba.
E’ un solitario. Condannato a guardare la partita da lontano. Senza muoversi dalla porta, attende in solitudine, fra i tre pali, la sua fucilazione. Prima vestiva di nero come l’arbitro. Ora l’arbitro non è più mascherato da corvo e il portiere consola la sua solitudine con la fantasia dei colori.
Gli altri giocatori possono sbagliarsi di brutto una volta o anche di più, ma si riscattano con una finta spettacolare, un passaggio magistrale, un tiro a colpo sicuro: lui no. La folla non perdona il portiere. E’ uscito a vuoto? Ha fatto una papera? Gli è sfuggito il pallone? Le mani di acciaio sono diventate di seta? Con una sola papera il portiere rovina una partita o perde un campionato, e allora il pubblico dimentica immediatamente tutte le prodezze e lo condanna alla disgrazia eterna. La maledizione lo perseguiterà fino alla fine dei suoi giorni.
E’ un solitario. Condannato a guardare la partita da lontano. Senza muoversi dalla porta, attende in solitudine, fra i tre pali, la sua fucilazione. Prima vestiva di nero come l’arbitro. Ora l’arbitro non è più mascherato da corvo e il portiere consola la sua solitudine con la fantasia dei colori.
Gli altri giocatori possono sbagliarsi di brutto una volta o anche di più, ma si riscattano con una finta spettacolare, un passaggio magistrale, un tiro a colpo sicuro: lui no. La folla non perdona il portiere. E’ uscito a vuoto? Ha fatto una papera? Gli è sfuggito il pallone? Le mani di acciaio sono diventate di seta? Con una sola papera il portiere rovina una partita o perde un campionato, e allora il pubblico dimentica immediatamente tutte le prodezze e lo condanna alla disgrazia eterna. La maledizione lo perseguiterà fino alla fine dei suoi giorni.
Lui i gol non li segna. Sta lì per impedire che vengano fatti. Il gol, festa del calcio: il goleador crea l’allegria e il portiere, guastafeste, la disfa. Porta sulle spalle il numero uno. Primo nel guadagnare? No, primo a pagare. Il portiere ha sempre la colpa. E se non ce l’ha paga lo stesso. Quando un giocatore qualsiasi commette un fallo da rigore, il castigato è lui: lo lasciano lì, abbandonato davanti al suo carnefice, nell’immensità della porta vuota. E quando la squadra ha una giornata negativa, è lui che paga il conto sotto una grandinata di palloni, espiando peccati altrui.
Il futuro di Remi Matthews, portiere titolare del Wigan, è in dubbio come già accaduto la scorsa stagione. La reattività è uno dei punti deboli dell' ex estremo difensore del Sunderland. Ha continuato a mantenere il posto da titolare ma nella mente di allenatore e direttore sportivo è sempre balenata l' idea di poter andare decisi sul mercato ed assicurarsi un nuovo numero uno.
"Pensate che non lo sapessi? - ha sorriso amaramente Matthews all' inviato di Netflix. Ho passato tutta l' estate a leggere su Twitter tifosi e giornalisti scrivere e riscrivere del mio stile di gioco. Io sono questo, mi alleno duramente per migliorarmi. Ho condotto questa squadra alla vittoria dei playoff insieme ai miei compagni. Altri si son presi le copertina, mai io, e ciò mi sta bene perchè ho un carattere riservato. Avete mai visto un mio post sui social? Mai. Qualche volta però li leggo, anche se la mia compagna me lo sconsiglia... dice che è meglio isolarsi da tutto ciò e pensare solo all' obiettivo. Quando però senti che le persone di cui ti fidi mettono in dubbio le tue qualità, beh, quello fa male. Puigdollers ed il coach volevano un nuovo portiere? Beh, se non hanno trovato qualcuno all' altezza forse non faccio così schifo.
E' vero che ho commesso qualche errore. Sia nel precampionato che al debutto contro l' Hull City. Quella di Grant McCann è una squadra insiosa, hanno tirato tanto da lontano. Ammetto di avere un problema con i tiri dalla distanza. Ho calcolato male due traiettorie ed abbiamo concesso due reti inevitabili. Contro l' Ipswich non mi sento colpevole. Mi hanno bloccato, impedito di saltare. Andatelo a riguardare il replay, andatelo a riguardare, vedrete come quel figlio di puttana di Dozzell mi abbia affossato. Però guai a contestare una decisione dell' arbitro, guai, è molto più facile mettere nel mirino me che la Football League e la FA. Ci avevano detto che col VAR tutto sarebbe cambiato, ma hanno semplicemente dato più potere nelle mani dei soliti incompetenti. Meglio panchinare me che alzare un polverone.
Col Barrow in coppa sono contento che Owen Evans sia stato decisivo. Lui è un pararigori perfetto, riesce ad ipnotizzarsi ancor prima del tiro. Se giocherà lui al mio posto durante la prossima partita farò in modo di spingermi al limite e riconquistare il posto da titolare".
"Pensate che non lo sapessi? - ha sorriso amaramente Matthews all' inviato di Netflix. Ho passato tutta l' estate a leggere su Twitter tifosi e giornalisti scrivere e riscrivere del mio stile di gioco. Io sono questo, mi alleno duramente per migliorarmi. Ho condotto questa squadra alla vittoria dei playoff insieme ai miei compagni. Altri si son presi le copertina, mai io, e ciò mi sta bene perchè ho un carattere riservato. Avete mai visto un mio post sui social? Mai. Qualche volta però li leggo, anche se la mia compagna me lo sconsiglia... dice che è meglio isolarsi da tutto ciò e pensare solo all' obiettivo. Quando però senti che le persone di cui ti fidi mettono in dubbio le tue qualità, beh, quello fa male. Puigdollers ed il coach volevano un nuovo portiere? Beh, se non hanno trovato qualcuno all' altezza forse non faccio così schifo.
E' vero che ho commesso qualche errore. Sia nel precampionato che al debutto contro l' Hull City. Quella di Grant McCann è una squadra insiosa, hanno tirato tanto da lontano. Ammetto di avere un problema con i tiri dalla distanza. Ho calcolato male due traiettorie ed abbiamo concesso due reti inevitabili. Contro l' Ipswich non mi sento colpevole. Mi hanno bloccato, impedito di saltare. Andatelo a riguardare il replay, andatelo a riguardare, vedrete come quel figlio di puttana di Dozzell mi abbia affossato. Però guai a contestare una decisione dell' arbitro, guai, è molto più facile mettere nel mirino me che la Football League e la FA. Ci avevano detto che col VAR tutto sarebbe cambiato, ma hanno semplicemente dato più potere nelle mani dei soliti incompetenti. Meglio panchinare me che alzare un polverone.
Col Barrow in coppa sono contento che Owen Evans sia stato decisivo. Lui è un pararigori perfetto, riesce ad ipnotizzarsi ancor prima del tiro. Se giocherà lui al mio posto durante la prossima partita farò in modo di spingermi al limite e riconquistare il posto da titolare".