22/02/2021, 23:39
Nome Società Associazione Sportiva Pro Gorizia
Soprannome n.a.
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Storia del Club
La fondazione del primo club calcistico di Gorizia, lo Jugoslavia, comprendente giovani studenti, risale al 1907, ai tempi dell'Impero austro-ungarico. Dopo la prima guerra mondiale l'Italia espanse i suoi confini ad est e inglobò nel suo territorio Gorizia; tutte le associazioni fondate in precedenza furono sciolte e nel 1919 si costituì l'A.S. Pro Gorizia, dai colori sociali bianco e azzurro.
La fondazione del primo club calcistico di Gorizia, lo Jugoslavia, comprendente giovani studenti, risale al 1907, ai tempi dell'Impero austro-ungarico. Dopo la prima guerra mondiale l'Italia espanse i suoi confini ad est e inglobò nel suo territorio Gorizia; tutte le associazioni fondate in precedenza furono sciolte e nel 1919 si costituì l'A.S. Pro Gorizia, dai colori sociali bianco e azzurro.
La nascita ufficiale, della prima squadra di calcio della città di Gorizia, secondo le cronache locali avvenne però il 9 marzo 1923, quando in una sala del Caffè Adriatico, tredici soci fondarono l'Associazione Sportiva Pro Gorizia con Atto Retti Marsani, primo presidente della neonata società. La sede e il campo da gioco erano situate in Corso Verdi e in Villa Lantieri diventato poi Stadio Littorio e successivamente Baiamonti.
Al momento della costituzione del sodalizio, la Pro Gorizia, nei suoi primi campionati ottenne la promozione in Seconda Divisione nel 1925 e in Prima Divisione nel 1929, nel quale militò fino alla stagione 1934-1935 quando la categoria venne rinominata Serie C.
Per tutti gli anni ‘30 la Pro Gorizia militò in Serie C, ottenendo la promozione in Serie B al termine del campionato 1942-1943 quando i campionati furono però sospesi per cause belliche. La squadra, ammessa al campionato di Serie B 1946-1947, schierò in squadra il futuro commissario tecnico Enzo Bearzot, campione del Mondo con l'Italia nel 1982, ma la pesante situazione in cui versava il territorio giuliano compromise il campionato dei bianco-azzurri, che retrocessero, salvo poi essere ripescati per il campionato successivo così com'era successo in Serie A per la Triestina. Anche il campionato successivo si concluse con la retrocessione e fu l'ultima apparizione in Serie B.
Dalla retrocessione in Serie C, i bianco-azzurri assistettero ad un rapido declino fino a scendere al termine del campionato di Serie C 1951-1952, in Quarta Serie rimanendoci per molti anni alternandosi con la Prima Categoria Regionale.
Nel gennaio del 1972, la squadra si trasferì nel nuovo Stadio oggi intitolato ad Enzo Bearzot.
Al termine dell'Interregionale 1981-1982, dopo trent'anni dall'ultima apparizione in un campionato professionistico, i bianco-azzurri vinsero il proprio girone, conquistando la promozione in Serie C2 dove vi rimasero per un triennio. Durante quel periodo, la società poteva vantare tra le sue file allenatori come Edoardo Reja e giocatori come Luigi Delneri, che nella stagione 1983-1984 erano i protagonisti assoluti della compagine goriziana. Nel 1987, due anni dopo la retrocessione nel Campionato Interregionale, la Pro Gorizia in gravi difficoltà economiche venne rilevata da Giancarlo Pozzo, fratello del più noto Giampaolo Pozzo proprietario dell'Udinese, che durante la sua presidenza allestì una squadra con lo scopo di ritornare al più presto in Serie C2 insieme a Luigi Delneri alla sua prima esperienza da tecnico.
Negli anni a seguire, tra cambi di presidenti e risultati mediocri l’unico fatto di rilevanza fu, nella stagione 1994-1995, lo storico derby con la Triestina appena fallita per la prima volta. Nel 2003 si arrivò al fallimento. Sotto la spinta di don Sergio Ambrosi un gruppo di appassionati, rilevarono il club, attraverso l'aiuto delle istituzioni e di alcuni imprenditori locali, riuscendo a mantenere l'affiliazione per meriti sportivi e ad iscrivere la squadra al campionato di Eccellenza.
Gli anni successivi le cose non migliorano e arrivano altre retrocessioni.
Successivamente a partire dal 2014 al 2016, i biancocelesti conquistarono una doppia promozione dalla Seconda Categoria al campionato di Promozione.
Nella stagione 2017-2018 i biancazzurri ottengono la promozione in Eccellenza a distanza di 12 anni dall'ultimo campionato disputato.
Stadio e Strutture
Stadio Enzo Bearzot 1.000 posti
Colori Sociali e simboli
Azzurro e Bianco
![[Immagine: milani-c1-162-2639.jpg]](https://i.ibb.co/9sTXvnT/milani-c1-162-2639.jpg)
![[Immagine: milani-c1-162-2639.jpg]](https://i.ibb.co/9sTXvnT/milani-c1-162-2639.jpg)
La città
Gorizia è un comune italiano di 33 554 abitanti della regione a statuto speciale del Friuli-Venezia Giulia. Già capoluogo dell'omonima provincia, è sede dell'omonimo ente di decentramento regionale (EDR), istituito con Legge regionale 29 novembre 2019, n. 21 ("Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzione degli Enti di decentramento regionale"), ed operativo dal 1º luglio 2020. La città forma un'area urbana integrata anche amministrativamente con i comuni sloveni di Nova Gorica e di San Pietro-Vertoiba. Il territorio della città slovena di Nova Gorica, anch'essa situata lungo il fiume Isonzo, fu parte integrante del comune di Gorizia fino al 1947, quando l'Istria e gran parte della Venezia Giulia vennero cedute alla Iugoslavia in seguito al trattato di Parigi. Per la sua posizione e per la sua storia, Gorizia è uno dei punti di congiunzione fra le culture romanze, slave e germaniche. Come il resto del Goriziano, la città rientra sia nei confini del Friuli storico sia in quelli della Venezia Giulia.
Perché sceglierla
Gorizia ha una storia molto particolare; l’appartenenza all’impero austro-ungarico, il territorio conteso dall’Italia, la contesa con la Yugoslavia/Slovenia. Per fortuna ora regna l’armonia in questa terra di confine, ma Gorizia ha ancora molto da dimostrare; a Nova Goriza la squadra del ND Gorica gioca in prima serie e vanta addirittura scudetti e coppe nazionali; da questa parte del confine, Udinese e Triestina vantano uno spessore decisamente migliore. Se amate le terre di confine, l’estremo est d’Italia accettate la sfida e portate questa squadra a livelli del professionismo.
Se dovessi pensare ad una carriera sul forum mi ispirerei al mitico Bearzot; sicuramente fumereste la pipa, giochereste a carte durante i ritiri, impostereste un gioco “all’italiana” basato su difesa rocciosa e contropiede, e puntereste tutto su uno spogliatoio unito.