22/02/2021, 21:55
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 22/02/2021, 22:00 da Stefano Scordo.)
Nome Società Portogruaro Calcio A.S.D.
Soprannome Granata, Il Porto
![[Immagine: 831201-uefa-ita.png]](https://i.ibb.co/Xsp54kG/831201-uefa-ita.png)
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Storia del Club
L'Unione Sportiva Portogruarese, nacque nel 1919 spinta dall'idea di calcio che in quegli anni proveniva dalla Gran Bretagna patria del calcio moderno. La prima divisa adottata prevedeva una maglia granata e dei pantaloncini bianchi. Nel 1922 assunse la denominazione di Associazione Sportiva La Romatina dal dott. cav. Carlo Foligno in cui dopo un lungo periodo fatto di tante amichevoli che la vedeva di volta in volta affrontare squadre venete com'anche friulane, si iscrisse nel 1929-1930 all'ULIC del Basso Piave partecipando ai campionati ove fino al 1946 partecipò a divisioni di vario genere. Il maggiore livello calcistico in cui la squadra militò furono i due campionati di Serie C disputati nel secondo dopoguerra, per poi disputare campionati dilettantistici.
Nel 1990 il sodalizio portogruarese, decidendo di fondersi con la Associazione Calcio Summaga diede corpo alla società denominata Calcio Portogruaro-Summaga (dai più informalmente chiamata semplicemente Portogruaro o Portosummaga); entrambi i club partecipavano al Campionato di Promozione 1989-1990 (massimo torneo regionale del tempo), che vide la prima classificarsi all'8º posto e la seconda al 16º (e ultimo) e per questo retrocessa per un solo punto. Si scelse di proseguire la tradizione calcistica del Portogruaro, continuando ad adottare il colore sociale granata anche nel nuovo sodalizio portogruarese.
Artefice della fusione fu il Presidente dell'allora Portogruaro Dino Mio. A questo proposito va fatto notare che la famiglia Mio (proprietaria del sodalizio) si è sempre premurata di conservare anche il nome della frazione di Summaga nel club. Anche l'ultimo stemma societario del 2008, oltre a rappresentare i simboli del capoluogo (la Loggia Comunale e il campanile pendente del Duomo di Sant'Andrea) evidenzia anche il simbolo di Summaga (l'omonima abbazia dell'XI secolo).
Al termine della stagione 1997-1998 la nuova squadra raggiunse il Campionato Nazionale Dilettanti, successivamente rinominato Serie D.
La squadra vinse il girone C del campionato di Serie D 2003-2004 centrando così l'ingresso nel professionismo, in Serie C2. Dopo alcuni campionati di Serie C2 (caratterizzati anche da una retrocessione dopo i playout alla quale è seguito un ripescaggio e una salvezza sempre dopo i playout) la stagione 2007-2008 si chiuse con una promozione in Lega Pro Prima Divisione (dopo i play-off), nota in precedenza come Serie C1.
Nel campionato di Lega Pro Prima Divisione 2008-2009 la squadra raggiunse il 12º posto e ottenne la salvezza.
Nella stagione 2009-2010, la squadra ottenne, per la prima volta nella sua storia, una clamorosa promozione in Serie B vincendo il campionato del proprio girone. Decisiva fu la vittoria allo stadio Bentegodi contro l'Hellas Verona (di fronte a 30.000 spettatori) nell'ultima giornata di campionato con gol all'ottantanovesimo minuto di Riccardo Bocalon che costrinse l'Hellas e il Pescara, le due squadre inizialmente favorite per la promozione, a disputare i play-off, successivamente vinti dalla formazione abruzzese.
Dopo l'esonero di Alessandro Calori, l'allenatore della promozione, passato al più blasonato Padova, la squadra veneta va alla ricerca di un nuovo tecnico. Nonostante la totale mancanza di esperienza, inizialmente viene ingaggiato Eugenio Corini che, dopo appena cinque giorni dall'assunzione dell'incarico, dà le dimissioni per divergenze sorte con il presidente. La guida tecnica viene così affidata a Viviani, proveniente dalla Sambonifacese. La campagna di rafforzamento della squadra porta sulle rive del Lemene giocatori di esperienza quali Emiliano Tarana, Marco Esposito e Filippo Cristante, il cui approdo in maglia granata è quasi un ritorno a casa essendo originario di San Giovanni di Casarsa. Dal Napoli giungono a rafforzare la rosa anche due eterne promesse sudamericane come Amodio e Piá. A causa degli interventi di ristrutturazione e omologazione agli standard della Serie B del Mecchia, il Portogruaro disputa le prime giornate di campionato allo stadio Friuli di Udine. Proprio a Udine il 22 agosto 2010, e cioè al suo esordio assoluto, la formazione granata ha colto la sua prima vittoria nella nuova categoria imponendosi per 2-0 nel derby veneto contro il Cittadella, grazie a un'autorete del difensore cittadellese Nocentini e al raddoppio dell'attaccante granata Giacobbe. Dopo una partenza bruciante, la squadra inizia però a zoppicare e ad arrancare in classifica finché il 29 novembre, dopo una lunga serie di sconfitte che hanno portato la squadra all'ultimo posto in classifica, Viviani viene esonerato e sostituito da Agostinelli. Nonostante il cambio in panchina l'inversione di tendenza non riesce e la squadra chiude mestamente il campionato al penultimo posto, tornando dopo solo un anno in Prima Divisione insieme a Frosinone, Triestina e Piacenza.
Per guidare la squadra alla nuova avventura in Prima Divisione, la scelta della società cade inizialmente su Pergolizzi, che lascia l'incarico dopo solo due settimane a causa di sopraggiunti problemi familiari. La panchina viene quindi affidata a Rastelli, che la stagione precedente aveva guidato il Brindisi in Seconda Divisione. La squadra, fortemente rinnovata e ringiovanita, disputa un tranquillo campionato a metà classifica, concludendolo al decimo posto.
Il 13 luglio 2012 Armando Madonna è nominato allenatore in sostituzione di Rastelli, passato all'Avellino. La squadra e la dirigenza attraversano un campionato molto travagliato, il club infatti inizia il campionato con un punto di penalizzazione causato dal coinvolgimento di alcuni giocatori nello scandalo del Calcioscommesse e la società (successivamente assolta) è chiamata a giudizio per un illecito. La squadra ottiene 37 punti ma all'ultima giornata non riesce ad evitare i play-out, concludendo il campionato 2012-2013 in tredicesima posizione. Nei play-out il Portogruaro trova la Tritium, la partita d'andata giocata allo stadio Brianteo di Monza termina con un pareggio per 1-1 con reti di Cunico per il Portogruaro e pareggio di Francesco Grandolfo su calcio di rigore. Nella gara di ritorno la Tritium va subito in doppio vantaggio dopo pochi minuti; nel secondo tempo il Portogruaro attacca a testa bassa e accorcia le distanze con Orlando, ma e il portiere avversario nega più volte il gol del pareggio che sancirebbe la salvezza (in virtù della miglior posizione in classifica). Il Portogruaro è condannato alla retrocessione in Seconda Divisione da una squadra che aveva ottenuto diciassette punti in meno durante la stagione.
A seguito della retrocessione in Seconda Divisione la famiglia Mio, dopo più di vent'anni, lascia il Portogruaro. A prendere le redini della società è Gianmario Specchia, che lascia poco dopo il suo ruolo a causa di scontri con il sindaco Antonio Bertoncello riguardanti la concessione dello stadio Pier Giovanni Mecchia. In mancanza di imprenditori pronti a rilevare la squadra i tifosi tentarono di salvarla tramite l'azionariato popolare. Il 31 maggio 2013 Francesco Chesi ed Antonio Tarlà presentarono l'Associazione IO Portogruaro che si pose l'obiettivo di raccogliere i 400.000 euro necessari per iscrivere la squadra in Seconda Divisione, senza però riuscirvi. Il 19 luglio 2013, in seguito al mancato ricorso contro le rilevazioni di irregolarità economico-finanziarie stilate dalla Lega Pro, la FIGC escluse il club dai campionati, e la squadra venne conseguentemente sciolta.
L'8 agosto, in sostituzione del club scomparso, nacque il Portogruaro Calcio Associazione Sportiva Dilettantistica che ripartì dalla Promozione Veneto. Dopo sei stagioni trascorse nel secondo livello regionale del calcio italiano i granata nell'anno del centenario conquistano la promozione in Eccellenza dopo aver vinto il proprio girone senza aver subito alcuna sconfitta.
Stadio e Strutture
Stadio Pier Giovanni Mecchia 4.021 posti
Colori Sociali e simboli
Il colore della squadra è, fin dalla fondazione, il granata.

La città
Portogruaro è un comune italiano di 24 511 abitanti della città metropolitana di Venezia in Veneto. La città è il centro di un comprensorio formato da 11 comuni, che assieme all'area del Sandonatese costituisce la cosiddetta Venezia Orientale.
Gli edifici della città sono in tipico stile veneziano, oltre a essere presenti numerosi canali, ponti e portici che la fanno assomigliare a una Venezia dell'entroterra. A Portogruaro sono presenti i famosi molini sul Lemene, il municipio con i caratteristici merletti gotici e il terzo campanile più pendente d'Italia.
Perché sceglierla
È una piazza perfetta per un allenatore che ama le piazze contenute, che intende confrontarsi con una piazza piccola e che più di tanto non può realisticamente crescere. I tifosi della squadra sono pochi, essendo troppo vicini a Venezia, di Mestre e di altre realtà simili; in pratica i tifosi sono solo gli abitanti della città (vedi in fondo l’articolo per capire cosa si intende).
Non bisogna però dimenticare che una realtà del genere è riuscita a disputare diverse stagioni tra i professionisti e che potrebbe essere un ottimo trampolino di lancio per un allenatore magari con un passato da semipro.
Se dovessi pensare ad una carriera sul sito, sfrutterei proprio il fatto di essere una realtà piccola; un ex giocatore che ha appena appeso le scarpe al chiodo, un allenatore alle prime armi o meglio ancora un portogruarese che conosce bene la piazza, che ha passato la gioventù tra il gruppo ultras “Furie Granata”, con un nonno che gli raccontava di quando nel club militava Lorenzo Buffon….
La favola del Portogruaro e quel tifoso solitario a Pescara – Calciopress – Tutto il Calcio Femminile